Hanno approfittato del divieto di circolazione per tagliare l’elettricità alla Vio.Me.

Uomini armati in divisa si muovono nell’oscurità durante il confinamento e reprimono. Cosa ci ricorda?

Prima dell’alba, alle 6.30 del mattino, il governo ha ordinato a una squadra dell’azienda pubblica dell’elettricità (DEI)  di tagliare la corrente alla fabbrica della Vio.Me. Insieme a loro, per proteggere il tentativo di mettere fine alla nostra lotta, c’erano i MAT (le squadre antisommossa della polizia greca, ndr). Come potevamo aspettarci, il divieto di movimento per alcuni vale meno che per altri. Se i lavoratori della Vio.Me. si riunissero per protestare sarebbero fuorilegge, ma i poliziotti e alcuni zelanti lavoratori di DEI possono farlo per toglierci la corrente. Ce l’hanno tagliata con il pretesto che siamo illegali. Vi riveleremo il crimine che abbiamo commesso nelle ultime settimane, da quando è iniziata la pandemia. Abbiamo prodotto saponi da inviare al Campo rifugiati di Moria, a persone che non li hanno e non possono procurarseli. Abbiamo prodotto detersivi da mandare nelle carceri che lo stato lascia in balia della pandemia. E ovviamente abbiamo continuato a produrre detergenti per le famiglie degli strati popolari che non possono permettersi il “lusso” di proteggersi dal virus, poiché devono andare a lavorare in posti affollati per incrementare i profitti dei ricchi.

C’è un denominatore comune in tutto questo. Per loro la cosa giusta da fare è “rimanere a casa”, tranne che quando si tratta di realizzare i loro profitti. “Rimanere a casa”, a meno che una casa non la si abbia o che si viva in un centro di detenzione. Per lo Stato e gli imprenditori prendersi cura dei lavoratori, dei rifugiati, dei detenuti non è redditizio. Perciò li lascia in balia della pandemia. Ma se si tratta delle lotte collettive, il divieto di circolazione è inviolabile. Lo Stato vuole chiudere la fabbrica, fermare un impianto che produce prodotti per la pulizia in piena emergenza per il Corona Virus. Ordina la chiusura di una fabbrica che rispetta tutte le misure di sicurezza dei lavoratori, mentre lascia operare senza controlli le grandi imprese.
Non è la prima volta che cercano di toglierci la corrente. Lo hanno fatto anche i governi precedenti. E lo fanno anche se abbiamo chiesto ripetutamente di poterci intestare il contratto, pagando l’energia elettrica che consumiamo. Capiamo perché lo hanno fatto all’alba. Perché se fosse successo di giorno sarebbe arrivata immediatamente un’ondata di solidarietà. In tutto il mondo ci sono persone determinate a sostenere la nostra lotta. Solidali che traducono e condividono i nostri testi. Che richiedono i nostri prodotti. La Vio.Me. non si fermerà per due cavi tagliati. Alcuni solidali ci hanno già procurato un gruppo elettrogeno, grazie al quale continuiamo a operare, e ci prepariamo a ristabilire la riconnessione con qualunque mezzo.   

RIALLACCIO IMMEDIATO DELL’ENERGIA ELETTRICA CON UN CONTRATTO A NOSTRO NOME

PIENA LEGALIZZAZIONE DELLA FABBRICA PER RIPRENDERE SUBITO LA PRODUZIONE  

CHIEDIAMO A TUTTE LE NOSTRE SOSTENITRICI/A TUTTI I NOSTRI SOSTENITORI IN GRECIA E ALL’ESTERO DI ESPRIMERE LA LORO SOLIDARIETÀ CON LA VIO.ME.

 
Potete sostenere la nostra lotta acquistando i nostri prodotti a questo link o scrivendoci a questo indirizzo email: [email protected]


LA VIO.ME. RIMARRÀ NELLE MANI DEI LAVORATORI

#power2viome

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