Perché non abbiamo bisogno di loro per essere salvati,
né loro di noi per essere distrutti.
Così termina il comunicato della Vio.Me. sulla serie di aste che a partire da giugno rimetterà in vendita i terreni sui quali sorge la fabbrica. I lavoratori hanno già resistito 15 volte alla vendita e allo sfratto e siamo accanto a loro in questo ennesimo atto di resistenza. Le nostre lotte seppur geograficamente lontane si intrecciano ogni giorno nel tentativo di coltivare l’autogestione e la solidarietà è l’arma più forte che abbiamo a disposizione.
A Salonicco c’era il più grande polo industriale della Grecia. La crisi del 2009 ha lasciato senza lavoro migliaia di operai e operaie delle fabbriche della città, che ora sono tristi distese di capannoni abbandonati.
Anche la Vio.Me avrebbe dovuto chiudere e i suoi operai rimanere senza lavoro.
Ma i lavoratori sono riusciti ad opporsi a tutto questo: hanno occupato la loro fabbrica resistendo agli speculatori e hanno ricominciato a produrre. Da sei anni la Vio.Me è autogestita dai lavoratori che controllano direttamente e democraticamente ogni aspetto del loro lavoro. Dai turni di lavoro alla pianificazione economica, dalla salute sul luogo di lavoro alla ricerca e sviluppo, tutto è deciso collettivamente e senza gerarchie, secondo principi di autogestione e uguaglianza. La produzione è stata via via convertita, la vecchia fabbrica di colla ora produce saponi e detersivi naturali. Entrando si avverte il fremere dell’attività laboriosa e della soddisfazione che ti dà il lavoro che hai scelto di fare, semplicemente e con dignità.
Molte volte in questi anni giudici e speculatori hanno provato a porre fine a questa esperienza: coloro che da ogni cosa vogliono trarre profitto ed ogni cosa mettere a profitto vorrebbero vendere macchinari e capannonni, e proprio in questi giorni i terreni su cui sorge la Vio.Me sono stati messi nuovamente all’asta. In questi anni i lavoratori si sono sempre opposti con successo ai tentativi di vendita e le loro vittorie sono state possibili grazie anche alla grande solidarietà di persone e movimenti da tutto il mondo. Che i padroni lo sappiano: i lavoratori della Vio.Me non sono soli.
Una barricata eretta dagli occupanti segna il confine tra la fabbrica e il mondo esterno, il confine tra il vecchio mondo e un nuovo mondo possibile, trasformando la rassegnazione in resistenza, la solitudine in comunità, l’umiliazione in dignità, lo sfruttamento in uguaglianza, la repressione in solidarietà.
Mondeggi è con la Viome, e dietro a quella barricata, assieme ai lavoratori e alle lavoratrici, troverete anche noi, per un mondo senza padroni perchè come Mondeggi anche la Viome non ha certo bisogno di loro per essere salvata: siamo benissimo in grado di prendercene cura noi.
Mondeggi Bene Comune – Fattoria Senza Padroni